ARTICOLO 34 della Costituzione

[...] I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi [...]

martedì 18 novembre 2008

Le priorità per Lettere

Pubblichiamo il documento presentato quest'oggi al prof. Paolo Chiesa, ordinario di Letteratura latina medievale e nuovo presidente del C.C.D. di Lettere.

Rendere attivo il C.C.D. in un momento di dissesto dell’Università. La necessità di impostare una prospettiva di risparmio delle risorse alla luce dei violenti tagli in corso dovrebbe, a nostro avviso, essere investita di un dialogo con le componenti del C.C.D., e dunque, vista la straordinarietà del momento, non dovrebbe rimanere di esclusivo interesse del consiglio di dipartimento.


Porre la biblioteca al centro della nostra attività didattica. Le istanze provenienti dalla direzione della biblioteca SA.FM ci sembrano sacrosante: la centralità del sistema bibliotecario in un Corso di Laurea umanistico è indubbia, e va affrontata pensando a una estensione degli accessi e dei servizi, nonché a una più ampia offerta della consultazione libera dei risultati della ricerca, anche mediante sistemi informatici come l’open access.


Potenziare i nuovi regolamenti con attività didattiche parallele. L’istituzione di insegnamenti da 12 crediti, che abbiamo sostenuto, non ha portato a una sostanziale variazione dell’impostazione didattica dei corsi. Siamo convinti che strumenti paralleli di didattica, quali nuovi seminari, esposizioni tenute da studenti, composizione di elaborati, collaborazioni gratuite alla ricerca, spunti di dialogo e lettura in lingua straniera, laboratori più partecipativi, debbano costituire le basi per rendere effettiva, e non solo numerica, la svolta impressa con la riforma regolamentale.


Ripensarci valutandoci. La riforma dei regolamenti didattici ha portato modifiche che, com’è stato detto, dovranno essere passibili di una valutazione sui risultati, in vista di possibili futuri emendamenti. Noi spingiamo affinché si valutino, almeno quantitativamente, ma anche qualitativamente mediante i questionari già vigenti o altri sistemi: lo spostamento di alcune discipline al solo biennio e lo spazio maggiore conferito ad altre nel triennio; i metodi di valutazione delle competenze pregresse; la rara presenza di discipline moderniste nei corsi classicisti; la possibilità di effettuare discostamenti, nei limiti dei regolamenti, sul piano degli studi.


Nella crisi, non chiudersi, ma promuovere insieme l’esistenza della ricerca umanistica. La sospensione delle SILSIS e la riduzione dei posti di dottorato di ricerca ha reso ancor più desolante il panorama degli sbocchi del nostro Corso di Laurea. L’apertura alla società civile è la miglior risposta a questo tentativo di mettere sempre più nell’angolo la cultura umanistica e letteraria: siamo convinti che il coordinamento didattico debba pensare, travalicando le varietà interne tra classicisti e modernisti, tra docenti e discenti, a interventi, seminari, conferenze e lezioni pubbliche da tenersi e pubblicizzarsi anche al di fuori degli spazi dell’Università, e soprattutto con la cooperazione di tutte le componenti.


I rappresentanti di Sinistra Universitaria nel C.C.D. di Lettere

mercoledì 12 novembre 2008

La risposta del Presidente Napolitano

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha risposto con questa comunicazione al nostro intervento e alla nostra lettera pubblicata il primo novembre scorso.

Il file pdf è scaricabile qui: http://files.splinder.com/3352eae1849f8519d341f561c6da6d1c.pdf.

martedì 4 novembre 2008

La mozione del Consiglio di Facoltà sulla legge 133

Pubblichiamo, estratto dal resoconto della seduta, la mozione approvata dal nostro C.d.F. dello scorso 28 ottobre in merito alla legge 133.

Il C.d.F., in sintonia con le mozioni del Senato e della Crui, nuovamente sottolinea le forti preoccupazioni derivanti dai provvedimenti contenuti nella legge 133, che, con i suoi tagli indifferenziati e ingiustificati, aggrava i problemi dell’Università pubblica italiana, penalizzandone tutte le componenti, e in particolare quelle già strutturalmente più deboli (studenti, dottorandi, assegnisti), senza neppure facilitare quella necessaria revisione critica di meccanismi concorsuali e procedurali che l’Università stessa sente come suo essenziale bisogno. Si augura di conseguenza che i provvedimenti relativi all’Università contenuti nella legge 133 vengano prontamente rivisti, rendendo possibile sia la vita degli Atenei nel prossimo anno accademico sia una profonda revisione dei criteri generali che regolano le forme di governo e di selezione all’interno delle Università. Si impegna a mantenere viva e costante, in tutte le sue componenti, l’attenzione e il dibattito su questi temi, sui quali si gioca il destino dell’università italiana.

lunedì 3 novembre 2008

C.d.F. del 28/10: approvate le commissioni d'esame e confermati due bienni

Nel corso dell'ultimo Consiglio di Facoltà, tenutosi il 28 ottobre scorso, sono state approvate le commissioni d'esame per l'A.A. corrente.
Inoltre, con differimento rispetto a quanto approvato nei mesi scorsi, sono stati confermati i nuovi ordinamenti dei corsi di laurea magistrale in Scienze e culture dell'ambiente e del paesaggio e in Musicologia.
Il documento che riporta le commissioni d'esame e il testo degli ordinamenti approvati sono consultabili nel sito della Facoltà di Lettere e Filosofia, sezione "documenti approvati": http://www.letterefilosofia.unimi.it/2168_ITA_HTML.html.

sabato 1 novembre 2008

Lettera al Presidente Napolitano

Pubblichiamo il testo della lettera consegnata quest'oggi al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione della sua visita alla nostra Università.

Caro Presidente,

siamo studenti delle Università di Milano. Siamo studenti che credono nello studio, nel lavoro, nell’impegno. Siamo studenti che hanno a cuore la scuola pubblica per la sua capacità di formazione di qualità per tutto il Paese.

È da luglio oramai che stiamo lavorando all’interno ed all’esterno delle Università per approfondire i contenuti e le conseguenze della legge 133, al tempo decreto 112. Abbiamo studiato gli articoli di questo provvedimento e siamo estremamente preoccupati delle ricadute che i tagli ivi previsti causeranno all’Università pubblica. All’interno di questo percorso, sono sopraggiunti provvedimenti ancora più gravi riguardo il sistema scolastico pubblico in generale.

Abbiamo in più occasioni chiesto al Governo ed al Ministro responsabile di tornare sui propri passi e rivolgersi a quelle persone che, quotidianamente, vivono queste realtà: studenti, professori, ricercatori, lavoratori, maestre, famiglie e l’elenco è ancora lungo. Questa richiesta è stata ripetutamente rispedita al mittente, fino all’approvazione di entrambi i provvedimenti con voto di fiducia, strumento intrinsecamente destinato ad eludere ogni forma di dialogo istituzionale.

Per queste ragioni siamo scesi in piazza in più occasioni, esercitando il nostro diritto a manifestare pacificamente garantito dagli articoli 16 e 17 della Costituzione. Abbiamo intenzione di continuare su questa strada, ed oggi vogliamo rivolgerLe un sincero appello.

In qualità di garante della Costituzione, tanto dei diritti in essa riconosciuti, quanto del rispetto dell’ordinamento dei poteri, Le chiediamo di fare tutto ciò che è nelle Sue mani perché da un lato il Governo eserciti le proprie prerogative nel rispetto degli altri organi costituzionali e dall’altro siano garantiti i diritti fondamentali di noi cittadini, tra i quali risalta appunto il diritto alla protesta.

Certi della Sua sensibilità alla Costituzione italiana ed alla nostra inquietudine,
Le chiediamo di intervenire affinché la strumentalizzazione delle proteste, da parte di entrambi gli schieramenti, non offuschi il merito delle problematiche che stiamo sollevando: queste proteste sono originate dalle conoscenze e dalla consapevolezza che la società civile ha acquisito negli ultimi mesi e non accettiamo di essere considerati “quattro facinorosi”.
La invitiamo inoltre ad approfondire con attenzione i profili di costituzionalità dell’appena convertito decreto 137, a difesa di un sistema di formazione pubblico, pilastro fondamentale della democrazia italiana, la nostra democrazia.

Nel frattempo, noi continueremo ad esercitare pacificamente i nostri diritti.

Le rivolgiamo cordiali saluti,
Studenti delle Università di Milano
Università degli Studi di Milano