ARTICOLO 34 della Costituzione

[...] I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi [...]

giovedì 17 maggio 2012

Giornata contro l'omofobia

Oggi, 17 maggio, è la giornata mondiale contro l’omofobia e la trans fobia: è necessario, perciò, richiamare l'attenzione sul tema delle discriminazioni sessuali e di identità di genere. Ve ne sono ancora nel 2012: si manifestano quotidianamente e in diversi modi. Dalle aggressioni - tutt'oggi perpetrate a danno di omosessuali e transessuali - agli atteggiamenti che, più o meno consapevolmente, adottiamo verso le preferenze sessuali - con il linguaggio, lo scherno, il cameratismo machista. Al contrario delle altre comuni discriminazioni, quelle legate all'orientamento sessuale e all'identità di genere, non vengono condannate apertamente e fermamente dall’opinione pubblica e dalle istituzioni: quasi non fossero vere discriminazioni ma meri attacchi personali. Tutto ciò si traduce - con disarmante facilità - non solo nella negazione di importanti diritti - quali il matrimonio o l'adozione di figli - ma anche di doveri fondamentali come la tutela delle minoranze, il rispetto della personalità, l'aggravante di omofobia nei reati di aggressione.

È per questo motivo che chiediamo alle istituzioni di farsi carico di un programma di tutele legislative e culturali che parta, innanzitutto, dal riconoscere il carattere discriminatorio di atteggiamenti e azioni omofobe o transfobiche e lo consideri un aggravante giudiziario.

Vogliamo che sia innanzitutto l’università a incarnare il dovere di proporre un modello culturale capace di superare pregiudizi e luoghi comuni. Perciò è necessaria innanzitutto una chiara ed esplicita presa di posizione a riguardo; tutelando non solo i propri membri, ma dando anche un importante segnale all’esterno.

Proprio perché la discriminazione si declina, non sono negli atteggiamenti violenti e offensivi, ma anche nella negazione di garanzie, tutele e opportunità per gli altri scontate, è importante che la proposta di un registro delle unioni civili diventi il primo, importante, fondamentale segnale verso un modello culturale e civile del rispetto di tutti. Un gradino verso l’uguaglianza sul piano culturale, sociale, ideologico e anche su quello legislativo. L’Italia non può rimanere l'unico paese retrogrado e discriminatorio dell'occidente.

Che la giornata di oggi sia, perciò, l'occasione per riflettere su questo tema. È questo il luogo e solo da qui può partire la rivoluzione culturale in grado di distruggere i facili luoghi comuni e gli atteggiamenti discriminatori; per mettere al primo posto la persona, la sua libertà di scelta e la sua libertà di amare.


UniSì-Uniti a Sinistra

GayStatale

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