Il D.M. 249 del 10 settembre 2010 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 31 gennaio 2011) ha
fissato una nuova normativa per l’accesso alla professione di insegnante nelle scuole medie inferiori.Tale decreto prevede corsi di Laurea Magistrale o curricoli specifici a numero programmato riservati a chi abbia intenzione di intraprendere la professione di insegnante; viene inoltre attivato il TFA (Tirocinio Formativo Attivo), che prevede attività didattiche presso le università e tirocinio presso le scuole al termine del quale si acquisisce l’abilitazione all’insegnamento per una specifica classe.In attesa che l’Università degli Studi di Milano predisponga questi nuovi percorsi didattici, gli studenti già laureati/laureandi e quelli attualmente iscritti alle lauree magistrali (o specialistiche ex Dm 509/99 o alle lauree quadriennali), devono attenersi alle disposizioni transitorie del decreto: gli studenti che hanno già conseguito la Laurea Magistrale (o specialistica o quadriennale) potranno accedere direttamente all’esame di ammissione al TFA (tirocinio formativo attivo) a condizione che possiedano i requisiti previsti dal D.M. 22 del 9 febbraio 2005 (ovvero i requisiti per l’accesso all’ex SILSIS). Gli studenti che risultano per l’a.a. 2010-2011 iscritti alla Laurea Magistrale (o specialistica o quadriennale) potranno concludere il loro percorso formativo e accedere in seguito all’esame di ammissione al tirocinio formativo purché, come nel caso precedente, possiedano i requisiti previsti dal D.M. 22 del 9 febbraio 2005.Si è sviluppato un acceso dibattito su questo tema perché Il DM 249/2010 NON fa esplicita menzione della possibilità di acquisire, dopo l’entrata in vigore del DM stesso il 15 febbraio 2011, eventuali crediti mancanti rispetto ai requisiti del 2005 tramite esami singoli.Come rappresentanti degli Studenti riteniamo vergognosa (e probabilmente incostituzionale) la prima risposta ricevuta dal Ministero su questo argomento, ovvero che la svista fosse stata predisposta per ottenere una “scrematura” rispetto al numero complessivo di studenti interessati alla professione di insegnante. Riteniamo che la Facoltà di Lettere e Filosofia e, in particolare, la preside Giuliana Albini abbiano operato correttamente nel sollecitare immediatamente un chiarimento da parte del Ministero (chiarimento che deve essere fornito attraverso i canali ufficiali e non tramite le confuse rassicurazione del Consigliere della Gelmini Max Bruschi sul proprio blog personale) e nel suggerire agli studenti di iscriversi entro il 15 febbraio ai corsi singoli, per cautelarsi rispetto al vuoto normativo.Riteniamo inoltre che gli studenti già laureati che non abbiano provveduto durante il proprio percorso didattico ad acquisire i crediti formativi richiesti dalla normativa del 2005 abbiano il diritto di potersi iscrivere ai corsi singoli per questo anno accademico (e quindi anche dopo la data del 15 febbraio) in modo da poter accedere all’esame per l’accesso del TFA: come rappresentanti degli Studenti riteniamo assolutamente insostenibile una contrapposizione tra neolaureati e studenti in corso: sarebbe infatti miope schierarsi a favore della “scrematura preventiva” operata dal Ministero per un mero calcolo egoista, quando in gioco c’è invece il diritto ad avere la possibilità di sottoporsi a un esame di Stato per l’accesso a una professione Pubblica, non privata.Agli studenti in corso suggeriamo di predisporre la propria carriera didattica in modo da ottenere i crediti previsti dalla normativa del 2005 all’interno dei propri piani di studio, anche sforando il numero di Cfu necessari per conseguire la laurea. A tutti gli altri consigliamo in ogni caso di sostenere gli esami singoli in questo anno accademico, anche se è già stato oltrepassato il “termine ultimo” del 15 febbraio, perché (anche considerando i ricorsi al TAR già attivati) non potranno in alcun modo essere esclusi dall’esame di accesso al TFA. Infine auspichiamo, insieme a tutta la Facoltà di Lettere e Filosofia, che il Ministero provveda al più presto a chiarire la propria posizione in merito a questo problema, possibilmente con un atteggiamento più rispettoso di quello tenuto fino ad ora nei riguardi degli Studenti.
Si è riunito in data 16 marzo il Consiglio congiunto di biblioteca di Giurisprudenza e Lettere e Filosofia (che si occupa della Centrale, della Crociera, della Sottocrociera, della Sala Common Law e della Sala del Settecento).
Due punti all’ordine del giorno: approvazione del bilancio; revisione dei regolamenti.
Il budget 2011 presenta un taglio dei fondi del 20% rispetto al budget 2010, in particolare si segnala un aumento delle spese di manutenzione (per la riduzione dei fondi erogati dalla Commissione Edilizia del CDA).
Aggiornamenti:
- si attendono ulteriori preventivi per i lavori di potenziamento dell’illuminazione in sala Sottocrociera, un intervento particolarmente caldeggiato da noi studenti.
- viene approvato l’aumento di posti (da un minimo di 32 a un massimo di 50 in più) nella biblioteca Centrale. I lavori prevedono l’abbattimento delle pareti ad angolo che attualmente separano la sala studio dalla saletta con i cataloghi cartacei
- sono scattati 7 pensionamenti tra il personale della biblioteca. Il lavoro precedentemente svolto da queste persone verrà ripartito tra i bibliotecari rimasti e gli studenti delle 150 ore. Si richiede al CDF di Giurisprudenza di aumentare i fondi destinati ai contratti per gli studenti.
MODIFICHE AL REGOLAMENTO:
Si segnala in particolare la riforma dei prestiti per quanto riguarda tutte le biblioteche elencate all'inizio del post: d’ora in poi il numero massimo di libri che uno studente può prendere in prestito sale da 3 a 10, mentre per i docenti sale da 8 a 20.
Ora anche i docenti, e non più solo gli studenti, incorreranno nella sospensione dal servizio di prestito in seguito alla mancata restituzione di un libro alla scadenza prefissata.