Pubblichiamo il testo della lettera consegnata quest'oggi al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione della sua visita alla nostra Università.
Caro Presidente,
siamo studenti delle Università di Milano. Siamo studenti che credono nello studio, nel lavoro, nell’impegno. Siamo studenti che hanno a cuore la scuola pubblica per la sua capacità di formazione di qualità per tutto il Paese.
È da luglio oramai che stiamo lavorando all’interno ed all’esterno delle Università per approfondire i contenuti e le conseguenze della legge 133, al tempo decreto 112. Abbiamo studiato gli articoli di questo provvedimento e siamo estremamente preoccupati delle ricadute che i tagli ivi previsti causeranno all’Università pubblica. All’interno di questo percorso, sono sopraggiunti provvedimenti ancora più gravi riguardo il sistema scolastico pubblico in generale.
Abbiamo in più occasioni chiesto al Governo ed al Ministro responsabile di tornare sui propri passi e rivolgersi a quelle persone che, quotidianamente, vivono queste realtà: studenti, professori, ricercatori, lavoratori, maestre, famiglie e l’elenco è ancora lungo. Questa richiesta è stata ripetutamente rispedita al mittente, fino all’approvazione di entrambi i provvedimenti con voto di fiducia, strumento intrinsecamente destinato ad eludere ogni forma di dialogo istituzionale.
Per queste ragioni siamo scesi in piazza in più occasioni, esercitando il nostro diritto a manifestare pacificamente garantito dagli articoli 16 e 17 della Costituzione. Abbiamo intenzione di continuare su questa strada, ed oggi vogliamo rivolgerLe un sincero appello.
In qualità di garante della Costituzione, tanto dei diritti in essa riconosciuti, quanto del rispetto dell’ordinamento dei poteri, Le chiediamo di fare tutto ciò che è nelle Sue mani perché da un lato il Governo eserciti le proprie prerogative nel rispetto degli altri organi costituzionali e dall’altro siano garantiti i diritti fondamentali di noi cittadini, tra i quali risalta appunto il diritto alla protesta.
Certi della Sua sensibilità alla Costituzione italiana ed alla nostra inquietudine,
Le chiediamo di intervenire affinché la strumentalizzazione delle proteste, da parte di entrambi gli schieramenti, non offuschi il merito delle problematiche che stiamo sollevando: queste proteste sono originate dalle conoscenze e dalla consapevolezza che la società civile ha acquisito negli ultimi mesi e non accettiamo di essere considerati “quattro facinorosi”.
La invitiamo inoltre ad approfondire con attenzione i profili di costituzionalità dell’appena convertito decreto 137, a difesa di un sistema di formazione pubblico, pilastro fondamentale della democrazia italiana, la nostra democrazia.
Nel frattempo, noi continueremo ad esercitare pacificamente i nostri diritti.
Le rivolgiamo cordiali saluti,
Studenti delle Università di Milano
Università degli Studi di Milano
sabato 1 novembre 2008
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