Ho visto le Baccanti, venerande e sovrane, che spinte dall’assillo del dio han saettato il piede nudo fuori di questa terra, e son venuto a dire a te, o Signore, e alla città quello che fanno, e son cose incredibili e più d’ogni portento.
Le Baccanti di Euripide chiude il ciclo di letture delle Parole Alate - lunedì 24 gennaio in Aula Magna alle ore 18.30 - promosso dal dipartimento di Scienze dell’Antichità.
Ad interpretare una delle tragedie più note della letteratura greca antica ci saranno Alarico Salaroli (Dioniso), Tommaso Amadio (Penteo), Alessandro Conte (Tiresia/Guardia/2° Messaggero), Susanna Marcomeni (Coro/Corifea/Agave) e Massimo Loreto (1° Messaggero/Cadmo).
Tragedia del Caos, del disordine distruttore e rigeneratore, le Baccanti, donne di Tebe fuggite sul monte Citerone al seguito del dio del piacere e del vino, narra della vendetta di Dioniso contro i nemici del suo culto, primo fra tutti del giovane re Penteo, ucciso dalla madre Agàve, che sotto l’impero della follia, fa scempio del corpo del figlio insieme alle altre compagne devote di Bacco.
Scritta intorno al 406 a.C. durante il soggiorno di Euripide a Pella presso la corte del sovrano macedone Archelao, le Baccanti non solo coincidono con gli ultimi anni di vita del celebre tragediografo ma rappresentano, per la storia della letteratura greca antica, anche l’atto conclusivo della grande stagione teatrale ateniese.
L’iniziativa è a cura di Alberto Bentoglio, Fabrizio Conca, Giuseppe Lozza e Giuseppe Zanetto con la regia di Lamberto Puggelli.
Scritta intorno al 406 a.C. durante il soggiorno di Euripide a Pella presso la corte del sovrano macedone Archelao, le Baccanti non solo coincidono con gli ultimi anni di vita del celebre tragediografo ma rappresentano, per la storia della letteratura greca antica, anche l’atto conclusivo della grande stagione teatrale ateniese.
L’iniziativa è a cura di Alberto Bentoglio, Fabrizio Conca, Giuseppe Lozza e Giuseppe Zanetto con la regia di Lamberto Puggelli.
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