Riportiamo la lettera di protesta contro il DM per la formazione degli insegnanti, che contiene una evidente discriminazione per moltissimi studenti. Inoltre vi terremo informati sul procedere della protesta (che comprende un ricorso al TAR) e ci impegnamo a mantenere aperti tutti i canali ufficiali.
Il 15 Febbraio ultimo scorso è entrato in vigore il DM 249/2010 relativo alle nuove disposizioni in merito al percorso di accesso e abilitazione alla professione docente.
Ciò che viene stabilito con questo decreto è gravissimo: L’ARTICOLO 15, RELATIVO ALLE NORME TRANSITORIE, ESCLUDE D’UFFICIO PER SEMPRE DALL’ABILITAZIONE ALL’INSEGNAMENTO CENTINAIA E CENTINAIA DI LAUREATI.
Vorrei cercare di spiegare, il più brevemente e chiaramente possibile, come si è arrivati a questa ingiustificata follia, l’ultima di una lunga serie. Vi chiedo pazienza e attenzione. E’ importante.
1) Prima della Riforma dell’Università, il percorso per accedere all’insegnamento era costituito da una LAUREA QUADRIENNALE di 21 esami + una Scuola di Specializzazione Biennale a numero chiuso (SISS), cui si accedeva tramite un concorso e che prevedeva ulteriori esami disciplinari più un monte ore di tirocinio: successivamente si entrava in graduatoria.
2) Dopo la Riforma, quando sono entrata io all’Università, il percorso si è allungato e appesantito in modo esorbitante: vi era una LAUREA TRIENNALE + una LAUREA BIENNALE + la suddetta Scuola di Specializzazione Biennale (3+2+2).
Il solo corso di laurea quinquennale in Lettere Antiche prevedeva all’Università degli Studi di Milano 36 esami + 2 tesi + numerosi laboratori: a tutto questo si dovevano aggiungere poi gli esami della Silsis. Si era arrivati all’assurdità di ripetere uno stesso esame per tre volte (ad es. Lingua Greca Triennio + Lingua Greca Biennio + Lingua Greca SISS).
3) A peggiorare la situazione, nel Febbraio del 2005 fu emanato, dall’allora Ministro Moratti, un DM (22/2005), applicato retroattivamente ai percorsi di laurea riformati degli studenti già iscritti all’Università, che stabiliva i CFU necessari per accedere alle SISS: CFU che non corrispondevano a quelli presenti nei nostri piani di studio, a quelli ormai stabiliti dalle Facoltà. Il nostro calvario si è complicato: abbiamo dovuto in corso d’opera cercare di inserire gli esami mancanti, utilizzando i CFU a libera scelta e chiedendo delle deroghe, ma il discostamento era tale da costringerci a prevedere l’inserimento di alcuni esami fuori piano, in più rispetto ai 36 obbligatori. Una follia. Come può una laurea rilasciata e approvata dall’Università non essere ritenuta valida dal Ministero?
4) Ad Agosto del 2008, le SISS, dopo nove anni di attività, sono state improvvisamente chiuse: il Ministero motivò la scelta dicendo che, nonostante il numero chiuso, queste scuole avevano creato troppi precari. Occorreva pensare ad un nuovo percorso.
5) A quella chiusura sono seguite nei due anni successivi varie bozze di decreti senza alcuna indicazione precisa in merito ai tempi di approvazione. Cosa fare nel frattempo? Come comportarsi rispetto al DM del 2005 e agli esami fuori piano? Piuttosto che finire fuori corso per seguire una disposizione relativa ad un percorso che doveva essere modificato e non si sapeva in quali tempi, moltissimi laureandi hanno scelto di terminare gli studi, rimandando in seguito l’eventuale integrazione degli esami ancora mancanti.
6) Il nuovo DM, appena entrato in vigore, stabilisce il nuovo percorso di accesso all’insegnamento, sostitutivo delle SISS ormai chiuse, e sancisce le norme transitorie in proposito: il nuovo percorso sarà composto da una LAUREA TRIENNALE + una LAUREA
BIENNALE NUOVA A NUMERO CHIUSO + un TIROCINIO ABILITANTE ANNUALE (una SISS ridotta ad un solo anno).
CHI SI E’ LAUREATO, COME ME, IN QUESTI ULTIMI ANNI, POTRA’ OTTENERE L’ABILITAZIONE AD INSEGNARE ACCEDENDO ALL’ANNO DI TIROCINIO TRAMITE UN CONCORSO, SOLTANTO SE IN REGOLA CON IL DM DEL 2005 ENTRO LA DATA DI ENTRATA IN VIGORE DEL NUOVO DECRETO STESSO, OSSIA IL 15 FEBBRAIO. NON E’ PREVISTA LA POSSIBILITA’ DI AGGIUNGERE ESAMI FUORI PIANO E CFU EVENTUALMENTE MANCANTI PER REGOLARIZZARSI.
L’UNICA POSSIBILITA’ SAREBBE QUELLA DI ISCRIVERSI ALLE NUOVE LAUREE MAGISTRALI E LAUREARSI UNA TERZA VOLTA: I TERZI CONFETTI ROSSI.
IL TITOLO DI LAUREA DI CENTINAIA E CENTINAIA DI LAUREATI VIENE RITENUTO DAL MINISTERO NON VALIDO E VIENE IMPEDITO DI MODIFICARLO CON QUALSIASI INTEGRAZIONE. SIAMO ESCLUSI PER SEMPRE DALL’ABILITAZIONE AD INSEGNARE E NON POTREMO NE’ IN ITALIA NE’ IN EUROPA ESERCITARE QUESTA PROFESSIONE.
La Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Milano (Prof.ssa Albini) mi ha riferito di aver contattato il Ministero per chiedere una revisione del decreto, e in particolare dell’articolo 15 di cui sto parlando: i responsabili hanno risposto che è stata una scelta appositamente perseguita per escludere un po’ di gente dal concorso.
L’art. 23 comma 1 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo dice:
“OGNI INDIVIDUO HA DIRITTO AL LAVORO, ALLA LIBERA SCELTA DELL’IMPIEGO, A GIUSTE E SODDISFACENTI CONDIZIONI DI LAVORO ED ALLA PROTEZIONE CONTRO LA DISOCCUPAZIONE.”
Credo sia necessario prendere posizione contro l’assurda data di scadenza imposta dall’articolo 15 e contro il numero chiuso previsto per il percorso abilitante all’insegnamento, fortemente lesivi dei diritti di una parte di cittadini: TUTTI I LAUREATI HANNO DIRITTO AD ESSERE ABILITATI ALL’ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE PER CUI HANNO STUDIATO.
Il numero chiuso delle SISS non ha risolto, infatti, il problema dei precari. Non è questa la strada per risolverlo: la strada è quella di ridurre i tagli, ripristinare le classi con un numero di allievi adeguato (non 35-40 per classe) e progettare delle graduatorie che conducano in breve tempo all’assunzione. Non è vero che non servono nuovi docenti. Ci sarà presto un notevole turn-over e tutta la pubblica amministrazione è grandemente sottodimensionata.
Che cosa ne facciamo di questi giovani che sono stati formati dallo Stato e che vogliono servire lo Stato? Che cosa ne facciamo di tutte queste competenze, di tutte queste vite? Le buttiamo via? IO NON VOGLIO ESSERE BUTTATA VIA DA NESSUN DECRETO. IO VOGLIO UN FUTURO E VOGLIO UTILIZZARE LE MIE POTENZIALITA’ APPIENO PER COSTRUIRE QUALCOSA DI UTILE PER ME E PER LA SOCIETA’. E’ UN DIRITTO.
Lettera Firmata
1 commenti:
Purtroppo anch'io seguo la vicenda da 4 anni e più e non ci sono parole per descrivere questo SCANDALO...uno scandalo in sordina perché non molto pubblicizzato ma osservato invece quasi solamente dai diretti interessati. Mi vergogno ogni volta che apprendo con ribrezzo che non si vuole in nessun modo puntare sui giovani. Mi vergogno perché nessuno sano di mente (e soprattutto interno ai problemi dell'università e della scuola) avrebbe azzardato proposte così drastiche. E soprattutto mi vergogno quando gli anni di studio e l'impegno degli studenti vengono calpestati con tale menefreghismo.
Guarda, anche se non vale a molto, mi si contorce e mi contorcerà a lungo lo stomaco per quest'ennesimo affronto!
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