martedì 22 novembre 2011
giovedì 17 novembre 2011
Il dopo-Gelmini
Si insedia un nuovo Governo e un nuovo Ministro della Pubblica Istruzione, il professor Francesco Profumo (già rettore del Politecnico di Torino e presidente del CNR).
La situazione dell'Università Pubblica italiana dopo tre anni di Ministero Gelmini presenta un fortissimo deficit di investimenti nel diritto allo studio, in particolare:
- i tagli entro il 2013 per il fondo destinato al diritto allo studio ammontano al 49,9%
- i tagli dei fondi per le residenze studentesche ammontano al 40%
- i tagli del fondo per i Centri universitari sportivi ammontano al 52%
- i fondi per garantire le borse di studio sono passati dai 246 milioni del 2009 ai 13 milioni previsti per il 2013 (-95%)
- il Fondo di Finanziamento Ordinario (la principale fonte di entrate per le Università Pubbliche italiane) è stato ulteriormente ridotto del 12,95%
Ci sembra quindi evidente che sia necessario un fortissimo segnale di discontinuità. Abbiamo ascoltato con speranza le prime dichiarazioni del nuovo Ministro: "Partirò dagli studenti e dai ricercatori; bisogna parlare con loro, ascoltare le loro aspirazioni e cosa si aspettano dal futuro". "La scuola è la scuola ma la scuola pubblica in italia è molto importante"
Ora attendiamo i fatti, e auspichiamo che segnino un cambio di mentalità, di politiche e di impostazione programmatica rispetto alla disastrosa sommatoria di tagli al diritto allo studio che hanno caratterizzato il triennio appena conclusosi. Non potremo inoltre accettare l'ipocrita esaltazione del concetto di "meritocrazia" a prescindere dalle pari opportunità (il merito non deve escludere: tutti devono avere l'opportunità di dimostrare il proprio valore) o soluzioni gravose come il prestito d'onore: lo studente non deve essere considerato un costo per la collettività bensì una risorsa. Auspichiamo quindi che il nuovo Ministro voglia ascoltare le proposte che vengono dal mondo degli studenti, a partire dalla "cittadinanza studentesca" (politiche degli alloggi, agevolazioni per i fuorisede, spazi di socialità) e dalla revisione delle fasce ISEE in modo da aiutare anche il ceto medio.
La situazione dell'Università Pubblica italiana dopo tre anni di Ministero Gelmini presenta un fortissimo deficit di investimenti nel diritto allo studio, in particolare:
- i tagli entro il 2013 per il fondo destinato al diritto allo studio ammontano al 49,9%
- i tagli dei fondi per le residenze studentesche ammontano al 40%
- i tagli del fondo per i Centri universitari sportivi ammontano al 52%
- i fondi per garantire le borse di studio sono passati dai 246 milioni del 2009 ai 13 milioni previsti per il 2013 (-95%)
- il Fondo di Finanziamento Ordinario (la principale fonte di entrate per le Università Pubbliche italiane) è stato ulteriormente ridotto del 12,95%
Ci sembra quindi evidente che sia necessario un fortissimo segnale di discontinuità. Abbiamo ascoltato con speranza le prime dichiarazioni del nuovo Ministro: "Partirò dagli studenti e dai ricercatori; bisogna parlare con loro, ascoltare le loro aspirazioni e cosa si aspettano dal futuro". "La scuola è la scuola ma la scuola pubblica in italia è molto importante"
Ora attendiamo i fatti, e auspichiamo che segnino un cambio di mentalità, di politiche e di impostazione programmatica rispetto alla disastrosa sommatoria di tagli al diritto allo studio che hanno caratterizzato il triennio appena conclusosi. Non potremo inoltre accettare l'ipocrita esaltazione del concetto di "meritocrazia" a prescindere dalle pari opportunità (il merito non deve escludere: tutti devono avere l'opportunità di dimostrare il proprio valore) o soluzioni gravose come il prestito d'onore: lo studente non deve essere considerato un costo per la collettività bensì una risorsa. Auspichiamo quindi che il nuovo Ministro voglia ascoltare le proposte che vengono dal mondo degli studenti, a partire dalla "cittadinanza studentesca" (politiche degli alloggi, agevolazioni per i fuorisede, spazi di socialità) e dalla revisione delle fasce ISEE in modo da aiutare anche il ceto medio.
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mercoledì 16 novembre 2011
Giornata Mondiale per il Diritto allo Studio
Domani è la Giornata Mondiale per il Diritto allo Studio.
A Milano è previsto un corteo degli studenti con partenza in Largo Cairoli alle ore 9.30
Il 17 novembre del 1939 gli studenti cecoslovacchi furono vittima di un eccidio nazista che aveva l'intento di reprimere le mobilitazioni contro la guerra. Il 17 Novembre 1973 l'occupazione del Politecnico di Atene venne sgomberata dai carriarmati dei Colonnelli. Sempre i carri armati furono lo strumento di repressione per gli studenti cecoslovacchi nel 1989.
A Milano è previsto un corteo degli studenti con partenza in Largo Cairoli alle ore 9.30
Il 17 novembre del 1939 gli studenti cecoslovacchi furono vittima di un eccidio nazista che aveva l'intento di reprimere le mobilitazioni contro la guerra. Il 17 Novembre 1973 l'occupazione del Politecnico di Atene venne sgomberata dai carriarmati dei Colonnelli. Sempre i carri armati furono lo strumento di repressione per gli studenti cecoslovacchi nel 1989.
Domani avremo un nuovo Ministro della Pubblica Istruzione: saremo in piazza anche per chiedere una netta inversione di tendenza rispetto alle politiche di destra dell’ultimo triennio, caratterizzato da tagli al diritto allo studio, dalla pesantezza burocratica, dall'aumento delle rette e dalla cancellazione dell’autonomia agli atenei.
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lunedì 14 novembre 2011
Seconda rata
Il 18 novembre scadono i termini per richiedere in un CAF convenzionato con UNIMI il calcolo del valore ISEEU. (L'ISEEU è un ricalcolo dell'ISEE che tiene conto di alcuni criteri specifici previsti per l'Università)
A questo link potrete trovare la documentazione necessaria e un elenco di CAF convenzionati.
http://www.unimi.it/studenti/tasse/37438.htm#c37852
Affrettatevi!
A questo link potrete trovare la documentazione necessaria e un elenco di CAF convenzionati.
http://www.unimi.it/studenti/tasse/37438.htm#c37852
Affrettatevi!
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sabato 12 novembre 2011
domenica 6 novembre 2011
Recuperati 1,5 milioni di euro dalla caccia ai furbetti delle borse di studio
Dalle pagine milanesi de "La Repubblica" del 2 novembre 2011
Di Luca De Vito
È facile come un giochetto contabile. Basta “dimenticare” qualche numero qua e là, farsi certificare tutto dai caf e intascare in silenzio i finanziamenti. Pur non avendo nessun diritto per farlo. Sono i “furbetti” delle borse di studio, ovvero quelli studenti che dichiarano di essere bisognosi omettendo dati sul reddito familiare nella dichiarazione Iseeu — acronimo di “indicatore di situazione economica equivalente università” — e che accedono ai fondi regionali per il diritto allo studio destinati ai meno ricchi.
Di Luca De Vito
È facile come un giochetto contabile. Basta “dimenticare” qualche numero qua e là, farsi certificare tutto dai caf e intascare in silenzio i finanziamenti. Pur non avendo nessun diritto per farlo. Sono i “furbetti” delle borse di studio, ovvero quelli studenti che dichiarano di essere bisognosi omettendo dati sul reddito familiare nella dichiarazione Iseeu — acronimo di “indicatore di situazione economica equivalente università” — e che accedono ai fondi regionali per il diritto allo studio destinati ai meno ricchi.
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