Si insedia un nuovo Governo e un nuovo Ministro della Pubblica Istruzione, il professor Francesco Profumo (già rettore del Politecnico di Torino e presidente del CNR).
La situazione dell'Università Pubblica italiana dopo tre anni di Ministero Gelmini presenta un fortissimo deficit di investimenti nel diritto allo studio, in particolare:
- i tagli entro il 2013 per il fondo destinato al diritto allo studio ammontano al 49,9%
- i tagli dei fondi per le residenze studentesche ammontano al 40%
- i tagli del fondo per i Centri universitari sportivi ammontano al 52%
- i fondi per garantire le borse di studio sono passati dai 246 milioni del 2009 ai 13 milioni previsti per il 2013 (-95%)
- il Fondo di Finanziamento Ordinario (la principale fonte di entrate per le Università Pubbliche italiane) è stato ulteriormente ridotto del 12,95%
Ci sembra quindi evidente che sia necessario un fortissimo segnale di discontinuità. Abbiamo ascoltato con speranza le prime dichiarazioni del nuovo Ministro: "Partirò dagli studenti e dai ricercatori; bisogna parlare con loro, ascoltare le loro aspirazioni e cosa si aspettano dal futuro". "La scuola è la scuola ma la scuola pubblica in italia è molto importante"
Ora attendiamo i fatti, e auspichiamo che segnino un cambio di mentalità, di politiche e di impostazione programmatica rispetto alla disastrosa sommatoria di tagli al diritto allo studio che hanno caratterizzato il triennio appena conclusosi. Non potremo inoltre accettare l'ipocrita esaltazione del concetto di "meritocrazia" a prescindere dalle pari opportunità (il merito non deve escludere: tutti devono avere l'opportunità di dimostrare il proprio valore) o soluzioni gravose come il prestito d'onore: lo studente non deve essere considerato un costo per la collettività bensì una risorsa. Auspichiamo quindi che il nuovo Ministro voglia ascoltare le proposte che vengono dal mondo degli studenti, a partire dalla "cittadinanza studentesca" (politiche degli alloggi, agevolazioni per i fuorisede, spazi di socialità) e dalla revisione delle fasce ISEE in modo da aiutare anche il ceto medio.
giovedì 17 novembre 2011
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