ARTICOLO 34 della Costituzione

[...] I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi [...]

sabato 31 luglio 2010

Approvata al Senato della Repubblica la Riforma Gelmini per l'Università

Articolo tratto dal quotidiano "La Repubblica" del 29 luglio 2010


Cambia l'università italiana: nonostante nei mesi scorsi sindacati, ricercatori, opposizione e studenti abbiamo protestato duramente contro il progetto del ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, oggi il testo, composto da 22 articoli, è passato all'esame del Senato. L'aula ha esaminato oltre 400 emendamenti, 80 dei quali presentati dalla maggioranza. Ora l'esame passa alla Camera.

Il ministro Gelmini in Senato ha espresso "grande soddisfazione per l'approvazione del ddl", definendolo "un evento epocale che rivoluziona i nostri atenei e che permette all'Italia di tornare a sperare". "L'università - ha aggiunto il Ministro - sarà più meritocratica, trasparente, competitiva e internazionale. Il ddl segna la fine delle vecchie logiche corporative: sarà premiato solo chi se lo merita".

Ricercatori. Neppure gli emendamenti apportati in corso di approvazione hanno stravolto i punti essenziali della riforma. A cominciare dal discusso limite temporale, di sei anni, che avranno i ricercatori per riuscire a fare propria l'abilitazione all'insegnamento come associato. In caso contrario, non potranno più continuare l'attività accademica.

Nessuna buona notizia neanche per i precari: l'accesso alla docenza non prevede infatti deroghe o sanatorie per i circa 20mila attuali ricercatori a tempo determinato. L'iter che saranno chiamati a seguire è lo stesso di quelli che approdano oggi negli atenei: per tutti c'è il rischio fondato (attualmente i posti destinati al turn over sono appena il 20%) di rimanere esclusi per sempre dall'attività accademica.

I fondi pubblici per la ricerca però verranno assegnati sulla base di una valutazione tra pari: la procedura, introdotta da un emendamento proposto dal senatore Ignazio Marino, prevede che a valutare i progetti siano dei comitati composti per almeno un terzo da professionisti che lavorano all'estero, così da garantire l'obiettività del giudizio.

Rettori. Anche l'incarico dei rettori avrà un limite temporale: fino ad oggi potevano rimanere in sella anche 16 anni, ma la riforma accorcia questo limite ad otto, prevedendo per i responsabili delle sedi accademiche un tetto massimo di due mandati da quattro anni ciascuno. Ed in caso di gestione non oculata potrà scattare, con il 75% dei voti, la sfiducia del senato accademico.

In pensione a 70 anni. Per quanto riguarda l'età pensionabile dei professori ordinari, il limite massimo è stato ridotto, ma di soli due anni: da 72 a 70. Per gli associati la soglia scende invece a 68 anni.

Professori ordinari. La riforma toccherà da vicino anche i professori ordinari, a partire da quelli a tempo pieno: per la prima volta saranno chiamati a svolgere attività formativa per almeno 1.500 ore nell'anno solare, di cui 350 di didattica. Per i docenti accademici inquadrati a tempo determinato, le ore di attività previste diventeranno 750: di queste, almeno 250 dovranno essere spese per la didattica.

Per chi fa attività didattica è prevista anche una valutazione: "I professori e i ricercatori - c'è scritto nel testo - sono tenuti a presentare una relazione triennale sul complesso delle attività didattiche, di ricerca e gestionali svolte". Se la relazione dovesse risultare negativa scatterà lo stop al previsto aumento stipendiale.

Concorsi. Novità in vista anche per quel che riguarda i concorsi che, nelle intenzioni dei realizzatori del ddl, diventeranno "meno pilotati dai baroni". Le selezioni saranno affidate a una commissione composta da quattro docenti ordinari estratti a sorte. Più rilevanza verrà data, rispetto ad oggi, alla produzione da parte dei candidati di pubblicazioni, esperienze internazionali, didattica svolta: a verificarne la rilevanza sarà una commissione ad hoc che potrà "acquisire pareri scritti pro veritate sull'attività scientifica dei candidati da parte di esperti revisori in possesso delle caratteristiche".

Chi passerà la selezione acquisirà l'abilitazione all'insegnamento ed entrerà a far parte di un'unica lista nazionale, da cui tutte le università italiane attingeranno, all'occorrenza, i propri docenti. I professori da prescegliere saranno eletti a loro volta da una lista di docenti ordinari del settore disciplinare oggetto del bando e da un solo ordinario nominato dalla facoltà che ha richiesto il bando.

Consigli d'amministrazione. Il ddl prevede anche nuovi consigli d'amministrazione, per il quale è previsto l'allargamento degli esperti esterni, (minimo tre) e che d'ora in poi si occuperanno solo della gestione dell'ateneo. Il senato accademico, invece, dovrà esaminare esclusivamente gli effetti della didattica e della ricerca. Negli atenei arriva poi per la prima volta il "direttore generale", a cui sarà affidato il delicato ruolo di gestione effettiva della struttura accademica.

Atenei. Prevista anche la fusione degli atenei più piccoli: con questa "mossa" il Miur cercherà, contemporaneamente, di ridurre le spese e migliorare l'offerta formativa. Ogni università potrà avere, ad esempio, non oltre 12 facoltà. Ed è prevista anche un'ulteriore operazione di "pulizia" dagli atenei dei mini-corsi accademici cui sono iscritti, a volte, anche meno di dieci studenti.

La riforma renderà difficile il mantenimento in vita degli atenei, delle facoltà e dei dipartimenti accademici meno efficienti: tanto per cominciare, per quelli "in rosso", con seri problemi finanziari, scatterà il commissariamento. E le università che continueranno a far confluire oltre il 90% dei finanziamenti statali (fondo di finanziamento ordinario) negli stipendi del personale, non potranno bandire concorsi. Infine, il 7% dei fondi che annualmente lo Stato trasferisce alle università verranno stanziati solo se darà l'assenso l'Anvur, la nuova Agenzia nazionale di valutazione dell'università, istituita di recente dal governo per classificare gli atenei in base al merito.

All'Anvur, "nel rispetto del principio della coesione territoriale del paese", spetterà in particolare verificare e valutare "i risultati secondo criteri di qualità, trasparenza e promozione del merito, anche sulla base delle migliori esperienze diffuse a livello internazionale, garantendo una distribuzione delle risorse pubbliche coerente con gli obiettivi, gli indirizzi e le attività svolte da ciascun ateneo".

Meritocrazia. Ed il merito sarà sempre più determinante anche per la carriera degli studenti: coloro che dimostreranno maggiori capacità e competenze, attraverso le risposte a test nazionali standardizzati, saranno beneficiari di un fondo (statale, ma anche regionale ed eventualmente privato) che erogherà borse di studio. Il tutto, a prescindere dal livello economico della famiglia di provenienza. Rimarranno in vita, comunque, le borse di studio rivolte agli studenti meno abbienti (appartenenti a famiglie al di sotto di 15mila euro).

giovedì 15 luglio 2010

Resoconto dal Consiglio di Facoltà di Luglio

Su sollecitazione dei rappresentanti degli Studenti di Sinistra Universitaria, il preside ricorda al Consiglio di Facoltà che gli studenti-lavoratori dotati di permesso di lavoro hanno la precedenza assoluta in sede di appello d'esame, o quanto meno il diritto di essere interrogati in giornata (e quindi di non slittare ad altre date nel caso di appelli particolarmente numerosi). Tale prassi, pur non essendo ufficializzata in via normativa, è dettata dal comune buon senso e i professori sono pregati di attenervisi.

E' stata pubblicata la nuova guida di Facoltà, la quale, per ragioni di risparmio economico, risulta molto più snella rispetto alle guide degli anni precedenti.

Il CdF accoglie con favore la mozione approvata da Senato Accademico nella quale si esprime preoccupazione per un eventuale mancato recupero dei tagli stabiliti dal Governo sul Fondo di finanziamento ordinario delle Università per il 2011

Il CdF approva, dopo un lungo e a tratti acceso dibattito, il nuovo regolamento per la Scuola Dottorale della Facoltà di Lettere e Filosofia . In seguito alla diminuzione delle borse concesse alla Facoltà, il numero di indirizzi dottorali attivati scende da 9 a 6, mentre viene istituito un parametro di valutazione "quantitativo" (ogni triennio la Scuola dovrà produrre almeno 3 pubblicazioni o una monografia), parametro necessario per migliorare l'esito della valutazione finale della Scuola Dottorale, attualmente troppo basso. I rappresentanti di SU votano favorevolemente al nuovo regolamento proprio perchè esso istituisce un parametro di valutazione, per quanto discutibile esso possa rivelarsi (come sottolineato da vari professori nel corso del dibattito, tanto da avere nella votazione conclusiva 3 contrari e 4 astenuti)

Il CdF approva due convenzioni, con l'Università degli Studi della Calabria e con la Scuola di Archeologia di Atene.

Il Consiglio di Facoltà si aggiorna a Settembre, quando inizieranno le procedure per l'elezione del nuovo Preside della Facoltà.

Buone vacanze dai Rappresenanti degli Studenti di Sinistra Universitaria

martedì 13 luglio 2010

Resoconto del CCD di Lettere del 12/07/10

I programmi del II Semestre saranno caricati sul sito di Facoltà in Ottobre, e dall’anno 2010/2011 questa sarà la loro unica sede di comunicazione.

Si propone per il curriculum classico triennale un’attività di tutoraggio per seguire gli studenti (circa settanta iscritti l’anno) in modo personalizzato.

Nell’eventualità in cui la nota ministeriale 160 diventi legge sarà necessaria una nuova riforma dell’ordinamento didattico: infatti nel Corso di Laurea in Lettere i due curricola si differenziano per un numero troppo elevato di crediti (70 CFU), e vi è inoltre il problema dei requisiti minimi della docenza. Per quest’ultimo motivo non è possibile far diventare i due curricola due Corsi di Laurea diversi, ma si potrebbe uniformare i curricola recuperando poi la loro specificità tramite i requisiti della Magistrale.

Laboratori: l’iscrizione avverrà online da quest’anno, e inoltre la Facoltà ha invitato a rendere i laboratori aperti a diversi Corsi di Laurea. Quest’anno per la prima volta a Lettere ci sono laboratori tenuti da dottorandi, i quali hanno accesso a un fondo ministeriale, mentre gli altri saranno tenuti gratuitamente.

Resoconto della Commissione Internazionalizzazione: viene proposta l’attivazione del doppio diploma, anche se la procedura sembra complessa. Inoltre si pone il problema degli accordi Erasmus: da quest’anno bisognerà indicare in precedenza quali esami si intendono sostenere e sarà obbligatorio l’ottenimento di 20 CFU in tre mesi, 30 in sei e 60 in un anno. Si intende promuovere lo scambio di dottorandi, al momento poco sfruttato, e la pratica dei visiting professors. Per incentivare l’arrivo di studenti stranieri nella nostra università si propongono delle lezioni in inglese, ma le perplessità sono forti.

I rappresentanti degli Studenti di Sinistra Universitaria

sabato 3 luglio 2010

Conocorso fotografico "La camera chiara"

Visto il grande successo delle prime due edizioni, Sinistra Universitaria lancia per la terza volta “La Camera Chiara”, concorso di fotografia aperto a tutta la comunità dell’Università degli Studi di Milano: studenti, docenti, personale tecnico-amministrativo.
I temi saranno 3, per ciascuno dei quali sarà possibile inviare fino a 3 fotografie (in totale quindi se ne potranno inviare al massimo 9):
  1. “Cultura migrante”
  2. “Milano by night”
  3. “Riti quotidiani”
Al termine del concorso verrà allestita una mostra itinerante con gli elaborati e gli autori dei migliori scatti di ogni categoria verranno premiati con un libro fotografico.
L’inaugurazione avverrà  in Festa del Perdono nel periodo autunnale per poi spostarsi nelle altre sedi, in Città Studi in occasione della Fresher’s Fair e successivamente nel polo di Scienze Politiche e in quello di Mediazione Culturale.
Per partecipare bisogna inviare le fotografie in formato digitale unitamente all’application form compilato entro il 31 ottobre 2010 all’indirizzo e-mail lacamerachiara.statale@gmail.com
Requisiti delle fotografie:
  • le fotografie dovranno essere inviate solo ed esclusivamente in formato digitale
  • le fotografie possono indistintamente essere a colori o in bianco e nero
  • le fotografie dovranno essere scattate successivamente alla pubblicazione del bando
  • la qualità deve essere sufficiente per una stampa 20x30cm di qualità, indicativamente 1600×1200 pixel
  • è ammessa una limitata elaborazione digitale, a insindacabile giudizio della giuria