ARTICOLO 34 della Costituzione

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venerdì 14 ottobre 2011

La Statale era un bancomat per 3 funzionari dell'ateneo

Dal quotidiano La Repubblica dell'8 ottobre 2011
Di Gregorio Romeo


Utilizzavano l’università come bancomat privato e in cinque anni sono riusciti a prelevare illecitamente quasi 500 mila euro. Spendendoli a uso e consumo personale, senza alcun mandato accademico. È questa l’accusa che pesa su tre dipendenti della Statale di Milano. L’udienza preliminare è stata aperta pochi giorni fa dal gup Claudia Gentili, che ha deciso di rinviare al prossimo gennaio la decisione sul rinvio a giudizio.
La vicenda inizia nel 2003, quando, per finanziare l’annuale meeting europeo di tossicologia, l’allora capo della divisione bilancio dell’università decide di aprire il conto corrente bancario Eurotox 2003.






Sul deposito (gestito esclusivamente dal dirigente con ampia autonomia amministrativa), però,  non transitano esclusivamente i soldi per l’evento: Eurotox 2003 resta attivo fino al 2008 e in questi cinque anni, attraverso i dipartimenti di Farmacologia e Agraria, affluiscono in totale 494 mila euro senza alcuna finalità didattica. Denaro pubblico che, secondo università e procura, sarebbe stato versato e intascato, in diverse tranche, dal capo finanziario e da due dipendenti del dipartimento di agraria. Ma anche, secondo i legali della Statale, da una quarta persona: una responsabile del dipartimento di scienze farmacologiche la cui posizione è stata stralciata dal pm per “buona fede” (avrebbe versato irregolarmente soldi sul conto, ma solo perché queste erano le direttive del responsabile finanziario).


La scoperta dei conti bancari fuori controllo risale al 2009 — dopo il pensionamento del capo divisone bilancio — grazie alla segnalazione del nuovo responsabile finanziario. L’indagine interna dell’ateneo ha portato alla sospensione temporanea dei dipendenti coinvolti e al parziale taglio dei loro stipendi. Parallelamente, gli atti spediti alla procura hanno fatto scattare la richiesta di rinvio a giudizio per peculato, reato punito anche con 10 anni di carcere. Nei giorni scorsi l’apertura dell’udienza preliminare, rinviata al 2012 perché due fra gli imputati hanno inoltrato la richiesta di patteggiamento e rito abbreviato.


L’università si è già costituita parte civile: «Le nostre aspettative sono state tradite da un dirigente di cui ci fidavamo — commenta il professor Dario Casati, prorettore vicario dell’ateneo — Dopo questa storia, il meccanismo di controllo è stato decisamente rafforzato. Anche perché il sistema di gestione dei dipartimenti, con a capo i docenti, mette talvolta i professori di fronte a complesse questioni tecniche che faticano a capire».

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