ARTICOLO 34 della Costituzione

[...] I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi [...]

lunedì 16 luglio 2007

Per l'autonomia della ricerca portoghesista in Italia

Informativa sulle prospettive di autonomia dei settori scientifico-disciplinari


L-LIN/08 – Letteratura portoghese e brasiliana
L-LIN/09 – Lingua e traduzione: lingue portoghese e brasiliana




Il Consiglio Universitario Nazionale è un organismo elettivo composto da docenti universitari di tutta Italia e operanti nei più vari settori disciplinari , con poteri consultivi verso il Ministro dell’Università e della Ricerca su temi centrali quali l’ordinamento degli studi universitari e i criteri di assunzione dei ricercatori e dei professori.
Nella riunione del cun del 6 giugno 2007 è stata avanzata una proposta di revisione dei settori scientifico-disciplinari volta a effettuare numerosi accorpamenti in macrosettori più ampi ed eterogenei. Pur riconoscendo, nel Parere generale n° 3, p. 1 (scaricabile dal sito: http://www.cun.it/Documenti/Delibere/2007/pa_2007_06_07_003.pdf), la transitorietà e la modificabilità di tali progetti, è chiaro che i concorsi per l’assunzione dei nuovi ricercatori verranno effettuati in base a questi macrosettori.
I settori scientifico-disciplinari L-LIN/08 – Letteratura portoghese e brasiliana e L-LIN/09 – Lingua e traduzione: lingue portoghese e brasiliana sono stati accorpati nel macrosettore 10/G insieme a discipline di indole decisamente medievistica, come Letteratura latina medievale, Filologia umanistica, Filologia italiana, Filologia romanza. Invece, tutti gli altri settori scientifico-disciplinari linguistici europei (ad eccezione del romeno) figurano nei macrosettori 10/L e 10/I in forma del tutto autonoma: una garanzia di autonomia linguistica e letteraria che viene accordata al francese, all’inglese, allo spagnolo, al tedesco, alle lingue ispanoamericane e slave. Al portoghese no.
Ciò significa che i concorsi per l’assunzione dei ricercatori portoghesisti saranno accorpati nel macrosettore in cui è presente anche Filologia romanza, disciplina assai più forte, in Italia, e fondata su interessi ben più cospicui. Il caso dell’Università degli Studi di Milano è emblematico: due ordinari, un associato e un ricercatore per Filologia romanza; un solo professore associato in affidamento per Letteratura portoghese, due professori a contratto per Lingua e linguistica portoghese.
Un provvedimento di questo genere appiattirebbe le possibilità di sviluppo autonomo della ricerca portoghesista in Italia a una specie di protuberanza della Filologia romanza, così come funzionava fino a circa trent’anni fa, quando le materie lusitaniste si emanciparono dalla cappa filologica. Oggi si vorrebbe ritornare indietro di tre decenni, soffocando gli studi di Letteratura portoghese in un settore eminentemente medievista (al limite: più galego che portoghese), quasi a voler misconoscere quella linea secolare di enorme portato europeo, culturale e mitopoietico che collega Luís de Camões e Francisco Sá de Miranda a Fernando Pessoa e Ruy Belo.
Non si tratta, ora, di prendere le difese di una “lingua minore”. Si tratta, invece, nelle sedi proprie della rappresentanza studentesca, dai ccd al cnsu, di far presente in tutti i modi la nostra profonda insoddisfazione verso un atto unilaterale e discriminatorio, ma soprattutto anti-culturale. Tutto ciò collaborando con le sezioni e gli istituti di Iberistica, con i nostri docenti di Lingua e di Letteratura portoghese e brasiliana, con il consolato e l’ambasciata, cercando anche di influenzare l’interesse di tutti i principali contesti di promozione e studio della cultura, della lingua e della letteratura portoghese, brasiliana, angolana, e lusofona nel senso più ampio possibile.
Giuseppe Alonzo
Eva Dolcemascolo
Giulia Lagomarzini

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